Tumore del polmone e diagnosi precoce: il progetto Peoplhe

Pubblicato il 19 Giugno 2024

LILT Parma sostiene il progetto Peoplhe, studio coordinato dall'Azienda Ospedaliero - Universitaria di Parma, finanziato per 450.000 € dal ministero della salute.

Il tumore del polmone rappresenta una importante causa di morte a livello mondiale, perché viene generalmente individuato in una fase avanzata della malattia. In particolare, nel nostro Paese, questa neoplasia è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la seconda nelle donne, con quasi 34 mila morti in un anno. Per questo motivo, assume particolare importanza individuare l’insorgenza del tumore quando ancora non ha causato disturbi e in uno stadio precoce, in quanto permette il miglioramento delle possibilità terapeutiche.

Il progetto

Lo studio nazionale “Model for Optimized Implementation of Early Lung Cancer Detection: Prospective Evaluation Of Preventive Lung HEalth (PEOPLHE)”, finanziato dal Ministero della Salute con 450 mila euro, è promosso dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e vede la partecipazione del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania e del Policlinico San Matteo di Pavia. Nell’ambito del progetto saranno valutati l’efficacia di un programma di prevenzione del tumore polmonare sul territorio nazionale, attuato nelle strutture ospedaliere aderenti allo studio, e l’impatto della prevenzione sull’aspettativa di vita. 

Il progetto Peoplhe ha l’obiettivo di diagnosticare il tumore polmonare in stadio precoce utilizzando la TAC a bassa dose. Gli esami diagnostici verranno eseguiti nell’Unità Operativa Scienze Radiologiche, diretta dal responsabile scientifico del progetto Nicola Sverzellati, che si è recentemente dotata di un’apparecchiatura di ultima generazione, che garantisce al paziente una minima esposizione alle radiazioni equipaggiata con sistemi avanzati di acquisizione delle immagini TC e di riduzione della dose radiante. Questo rappresenta un importante vantaggio, in grado di bilanciare i potenziali rischi derivanti dall’esposizione ai raggi X della tomografia computerizzata a bassa dose radiante (Low-Dose Computed Tomography, LDCT). 

Chi può partecipare

Saranno 1.500 le persone inserite nello studio in tre anni, di queste 500 a Parma, selezionate dai medici di medicina generale oppure dai professionisti dei 3 centri coinvolti (Parma, Catania e Pavia) in quanto soggetti ad elevato rischio di tumore polmonare. I requisiti per partecipare sono:

  • essere uomini e donne di età compresa fra 50 e 75 anni
  • avere una storia di tabagismo stimabile in almeno 10-15 sigarette al giorno per almeno 25-30 anni, inclusi ex fumatori da non oltre dieci anni

In cosa consiste lo studio
Lo studio prevede l’esecuzione di due TAC del torace a distanza di 2 anni. Se necessarie, saranno programmate anche delle TAC intermedie, da effettuarsi prima dei 2 anni, per l’eventuale controllo di noduli polmonari diagnosticati nel primo esame. I noduli polmonari rappresentano un riscontro frequente ma solo in una minima parte rappresentano un tumore (circa 1-3 diagnosi ogni 100 partecipanti).
Attraverso la tecnologia avanzata della TAC, sarà inoltre possibile evidenziare la presenza di alterazioni polmonari associate al fumo, come ad esempio l’enfisema, e le calcificazioni delle arterie coronarie. Lo studio non prevede l’uso del mezzo di contrasto.

Perché è importante la diagnosi precoce
La diagnosi precoce permette la pianificazione di un trattamento curativo del tumore del polmone, prevalentemente tramite resezione chirurgica, anche con tecnica mini-invasiva. La resezione chirurgica riduce notevolmente la letalità del tumore polmonare, con un guadagno di circa il 25-40% a 10 anni.

Quali sono i rischi
La TAC a bassa dose prevede una minima esposizione a radiazioni, ad esempio paragonabile a quella di una mammografia.

Progetto Peoplhe

Progetto Peoplhe