Dopo i 50 anni è utile sottoporsi all’indagine ecocolordoppler degli arti per prevenire le patologie associate soprattutto in presenza di fattori di rischio come fumo, diabete, ipertensione e ipercolesterolemia.
L'esame ecodoppler venoso è anche un importante strumento diagnostico utilizzato nella prevenzione e nella gestione dei pazienti oncologici, soprattutto in quelli che sono a rischio di sviluppare trombosi venose profonde (TVP) o embolia polmonare (EP), che sono complicanze gravi e potenzialmente letali.
I pazienti oncologici hanno un rischio aumentato di sviluppare TVP ed EP a causa di diversi fattori, tra cui l'immobilità dovuta alla malattia stessa o ai trattamenti, la presenza di cateteri venosi centrali, l'infiammazione sistemica, la chemioterapia e l'ipercoagulabilità associata a determinati tipi di tumori. L'esame ecodoppler venoso può essere utilizzato per valutare il rischio individuale di trombosi:
- Nei pazienti oncologici ad alto rischio di sviluppare TVP o EP per identificare precocemente eventuali segni di trombosi.
- Nei pazienti oncologici con segni o sintomi suggerenti una TVP, come gonfiore, dolore o arrossamento degli arti inferiori, è fondamentale per confermare la diagnosi.
“La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo delle TVP sono cruciali per prevenire complicanze come l'embolia polmonare – spiega il dott.Maurizio Alletto -in generale, l'esame ecodoppler venoso svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione, nella diagnosi e nel monitoraggio delle complicanze trombotiche nei pazienti oncologici, contribuendo a migliorare la gestione clinica di questi pazienti e a ridurre il rischio di eventi tromboembolici fatali”.