È un tumore raro (meno dell’1% di tutti i tumori del maschio). In Italia l’incidenza è di circa 2200 casi/anno, colpisce soprattutto uomini giovani e attualmente è guaribile nella quasi totalità dei casi diagnosticati in fase iniziale e nell’80-90% di quelli diagnosticati in fase avanzata.
Fattori di rischio
La mancata discesa del testicolo nello scroto (criptorchidismo) è causa predisponente, aumentando il rischio di contrarre la malattia da 10 a 40 volte.
Ha importanza la storia familiare: i parenti di primo grado dei pazienti con tumore del testicolo hanno un rischio aumentato, anche se non ben quantificabile.
Torna suCome si previene
Risolvendo chirurgicamente le situazioni di criptorchidismo.
Torna suDiagnosi precoce
Con l’autopalpazione viene rilevato come un nodulo duro e generalmente insensibile all’interno del testicolo.
Qualche volta può essere dolente.
A partire dai 14 anni è bene eseguire l’autopalpazione regolarmente.
Torna suSegni clinici
Presenza di un nodulo duro, rigonfiamento del testicolo, improvviso aumento di liquido nello scroto, dolore e pesantezza nel testicolo o nello scroto.
Torna suProtocolli diagnostici
Determinazione dei markers tumorali (BHCG, AFP, LDH), che fornisce importanti informazioni relativamente alla diagnosi, alla stadiazione, alla prognosi e alla valutazione della risposta alla terapia.
Ecografia testicolare, biopsia e eventuale orchiectomia, mai per via trans-scrotale.
A fini di stadiazione è necessaria la TAC, anche del cranio nel caso del corioncarcinoma per l’aumentata incidenza di metastasi cerebrali.
Torna suTrattamento
Asportazione del testicolo, linfectomia retroperitoneale, chemioterapia e radioterapia.
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